Sono intervenuti:
29 - 30 settembre prof. Marcello Balbo - Università IUAV di Venezia - Le
città nei Paesi in via di sviluppo
6 - 7 ottobre dr. Donatella Davanzo - I luoghi: problematiche delle altre
civiltà e delle persone
13 - 14 ottobre dr. Franco Santamaria - Progettazione e normativa
(attrezzarsi per l'estero)
Piano Formativo congiunto Ingegneria Senza Frontiere – »laricerca»
versione rivisitata ex post contributo regionale
Obiettivi previsti: formazione dei soci ISF alle tematiche del lavoro con gli altri anche in territori stranieri; inserimento di nuovi volontari per »laricerca» al fine di migliorare il progetto educativo “Volare Europa”.
Una prima conseguenza della riduzione del contributo, non essendo stato possibile reperire ulteriori fondi da privati, è la compressione dei tempi formativi. Si è comunque deciso di utilizzare al meglio le disponibilità finanziarie per non rinunciare all’intervento in aula di docenti qualificati (già interpellati e previsti nella stesura originale).
I tempi di attuazione si sono dilatati per poter contattare nuovamente docenti, partecipanti e concordare una nuova linea formativa. Si chiederà agli uffici regionali la proroga prevista di mesi sei per l’attuazione.
Contenuti e date previste (fissate con la certezza di presenza del docente).
Maggio, sabato 12 (giornata completa); domenica 13 (mattinata).
- Conoscenza reciproca; introduzione al percorso formativo; patto formativo.
- Cos’è formazione: il significato del termine e le conseguenti pratiche ab inizio, nel periodo moderno, nel post moderno, nell’attualità e nella visione di un futuro prossimo.
- Le parole del post moderno: globalizzazione, flessibilità, interculturalità, sviluppo.
- Il processo di individuazione: ciò che lo favorisce e ciò che lo ostacola; la visione psicologica e la visione sociologica del processo.
- Le difficoltà di inserimento sociale: strategie identitarie e devianza.
Dal punto di vista didattico si farà uso della lezione frontale (addurre conoscenze), della libera riflessione tra i partecipanti (ex-ducere le conoscenze), di discussioni formative (trasformare le nuove conoscenze in apprendimento). I tempi cercheranno di rispettare le capacità di assimilazione dell’aula.
Docente in aula: dottor Luciano Tedeschi, esperto in processi di formazione.
Maggio, sabato 19 (giornata completa); domenica 20 (mattinata).
- Revisione degli apprendimenti; imparare a “far memoria”.
- Il significato di “cultura” in antropologia. L’evoluzione darwiniana e l’evoluzione culturale nell’Homo sapiens.
- Elementi di base sul lavoro con gli “altri” in situazione di interculturalità (in Italia e all’estero).
- La difficile posizione del tecnico impegnato a portare “progresso” nel rispetto delle tradizioni e della cultura locale.
- Lavorare ad un progetto interno all’associazione di appartenenza o collaborare ad un progetto di altri (fornire solo competenze).
- Ma cosa significa veramente “sviluppo sostenibile” in un momento in cui il concetto stesso di progresso è messo in dubbio?
In considerazione degli argomenti trattati e delle previste lunghe interazioni d’aula. si privilegerà lo stile di docenza seminariale, lasciando ampi spazi al lavoro autonomo dei presenti; questo per facilitare l’espressione di dubbi e credenze da mettere in discussione.
Docenti in aula: dottor Ing. Fulvio Sussig, dottor Luciano Tedeschi.
Maggio, mercoledì 30 e giovedì 31 (giornata intera).
Le due giornate saranno riservate all’intervento del prof. Gianni Rufini, antropologo, esperto di lavoro all’estero. Le lezioni del prof. Rufini saranno mirate ad introdurre, sviluppare e dare risposta ad alcune domande.
- Esistono differenze essenziali tra volontari sul territorio (in Italia) e volontari che operano nel Sud del Mondo: come essere sempre “mediatori culturali” di se stessi?
- Solidarietà e cooperazione, pur esistendo a livelli diversi tendono ad essere confuse. Come si possono definire chiaramente le differenze ed i punti di convergenza?
- È automatico pensare che chi collabora lo fa ovviamente anche in modo solidale. L’affermazione è vera? oppure sono necessari dei distinguo?
- Le grandi ONG sembrano aver preso il posto dei Governi nelle politiche di intervento. È vero? Quale è il margine di libertà di azione di un’associazione, che proprio dalla libertà trae il senso della propria missione, quando opera quasi esclusivamente con contributi pubblici?
- I progetti a volte sembrano più “corpi estranei” inseriti in una realtà locale, senza essere chiaramente identificabili come parte di un processo, individuato e stabilito a priori. Quanta verità c’è in questa sensazione?
- Il volontario è per definizione colui che cura i rapporti, le relazioni. Il valore aggiunto del “prodotto” non sta tanto nella tecnica, quanto nelle relazioni umane. Come si coniuga professionalità (tecnologica nel caso di ISF) con la “cura” dell’altro?
- L’impiego temporaneo di volontari in progetti di altri è abbastanza probabile, considerando la missione di ISF. Come garantire che la missione originale dell’associazione rimanga intatta? Come garantire agli aderenti la libertà di azione mentre lavorano sostanzialmente con un “contratto” a tempo e sotto responsabilità altrui?
- Il volontariato internazionale è visto come opera di sensibilizzazione (a volte di coscientizzazione) e quindi assume un ruolo politico. Questo ruolo è reale, ha possibilità di agire come catalizzatore di cambiamento, oppure è solo una percezione vuota? In altri termini: i volontari servono solo ad abbattere dei costi oppure sono materia viva, che anche attraverso interventi tecnici possono agire sulla cultura come stimoli al cambiamento?
Ad assistere in aula il professor Rufini ed a guidare eventuali riflessioni in piccolo gruppo saranno presenti il dott. Tedeschi e l’ing. Sussig.
Giugno, 1 (mattina)
Tavola Rotonda (aperta al pubblico) sul tema “Cooperazione e solidarietà internazionale: chi deve fare cosa?”
Moderatore: ing. Fulvio Sussig, associazione Ingegneria Senza Frontiere.
Relatori:
dott. Luciano Tedeschi, associazione »laricerca». “I care, il rischio della libertà”.
prof. Gianni Rufini, “La cooperazione internazionale come palestra di solidarietà”.
prof. Sandro Radicella (direttore Aeronomia e Radiopropagazione ICTP). In assenza (viaggi all’estero non previsti) dott. ing. Giorgio Zennaro, ICTP Trieste, “L’operazione Sud-Sud – i progetti per la diffusione della conoscenza nei Paesi del Sud”.
In fase di accordi per altri relatori.
Causa esami universitari e successive ferie il corso si interrompe sino a fine settembre.
Sono previsti altri 3-4 fine settimana, riservati alla revisione del percorso, alle lezioni di altri docenti su temi specifici (servirà adattare le giornate alla disponibilità di chi viene da fuori Trieste).
I temi nuovi vedranno al centro ancora la collaborazione internazionale (prof. Balbo), ma sarà necessario una lunga discussione sulla comunicazione come disciplina e come mezzo unico di interazione (docente esterno – esperto in comunicazione, vicino al volontariato – contattato). Una seconda necessità è parlare del significato antropologico degli spazi ( dottoressa Donatella Davanzo, antropologa specialista degli spazi), spazi che vengono di solito modificati da installazioni tecnologiche, senza prima stabilire l’impatto sociale delle modifiche ambientali. Ancora, servirà parlare di progettazione, non nel senso di come si stenda un progetto, ma di cosa significhi “progettare”, delle conseguenze e dell’atteggiamento da tenere nel proporre ed eseguire il progetto. Per ultimo serve analizzare le forme di valutazione di un progetto, dalla prima idea (ex ante) alla sua realizzazione (ex post). La valutazione è un momento di riflessione, di campo mentale e deve prima di ogni cosa rispondere alla domanda “perché lo faccio?” (docente contattato dott. Franco Santamaria). Solo da un chiaro punto di partenza, si può valutare il punto di arrivo.
Direttore del corso: dottor Luciano Tedeschi, esperto in progetti di formazione.
Consulente tecnico: dott. Ing. Fulvio Sussig.
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